E’ FINITA. IL CASO E’ CHIUSO. PER SEMPRE.
“Leaving Neverland”, il documentario in cui due uomini accusavano Michael Jackson di molestie su minori, è stato ritenuto non attendibile in tribunale.
La Corte Superiore di Los Angeles questa mattina si è pronunciata contro Wade Robson nel CASO N. BC508502 che lo vedeva contrapposto alle società di proprietà di Michael Jackson e alla sua Estate e ha archiviato nuovamente il caso.
L’Estate di Michael Jackson era rappresentata dal compianto Howard Weitzman e da Jonathan Steinsapir di Kinsella Weitzman Iser Kump LLP. La dichiarazione della difesa a caldo dopo la sentenza:
“Ad oggi, un giudizio sommario CONTRO Wade Robson è stato espresso per ben tre volte e da due diversi giudici della Corte Superiore.”Wade Robson ha trascorso gli ultimi 8 anni a perseguire pretese futili in diverse cause legali contro la proprietà di Michael Jackson e le società ad essa associate. Robson ha raccolto quasi tre dozzine di deposizioni e ha ispezionato e presentato centinaia di migliaia di documenti cercando di provare le sue affermazioni, ma un giudice ha ancora una volta stabilito che le affermazioni dell’accusatore non hanno alcun fondamento, che non è necessario alcun processo e che, in ultima istanza, caso è archiviato”
In precedenza, la causa intentata da James Safechuck contro Jackson era stata respinta allo stesso modo. Robson e Safechuck non solo fecero causa a Jackson, ma parteciparono al documentario della HBO diretto da Dan Reed in cui denunciavano molestie anni dopo la morte del cantante. In USA, la stessa Oprah Winfrey aveva preso la palla al balzo dando spazio ai due accusatori e consentendo loro in più occasioni di sostenere accuse senza alcuna prova solida contro il cantante.
Ora, e in via definitiva, la corte si è pronunciata contro di loro. E non resta che un’eventuale futuro, rocambolesco, appello.È finita. Giustizia è fatta.