LOS ANGELES (CN) – Un giudice federale ha concesso giovedì alla rete di intrattenimento HBO di sospendere il procedimento arbitrale con l’Estate di Michael Jackson sul documentario “Leaving Neverland” in attesa dell’appello di HBO al Nono Circuito.
Il documentario rende pubbliche le dichiarazioni di due uomini, Wade Robson e James Safechuck, che affermano di essere stati vittime di abusi sessuali da parte di Jackson per diversi anni quando erano bambini e frequentavano il ranch del cantante. L’Estate di Jackson ha fatto causa all’emittente americana HBO per $ 100 milioni di dollari in danni e intende forzare l’arbitrato affermando che il documentario, palesemente “unilaterale” avrebbe violato una clausola di non denigrazione di un vecchio accordo del 1992 tra le parti.
La rete, dal suo punto di vista, ha definito l’accordo di 27 anni fa non valido in tribunale e si è attivata per far archiviare il caso in base allo statuto anti-SLAPP della California, che protegge da denunce, se non vi sia merito, che impediscano il diritto di parola.
In una sentenza dello scorso settembre, il giudice distrettuale americano George Wu aveva negato la richiesta avanzata dall’HBO e aveva inviato la questione all’arbitrato. Subito dopo l’emittente aveva avviato le procedure per cercare di mantenere in stand by la sentenza in attesa del pronunciamento del Nono Circuito chiamato a verificare se un eventuale arbitrato possa o meno danneggiare il loro diritto di libera espressione.
Durante l’ennesima udienza presso il tribunale federale di Los Angeles, il giudice Wu ha quindi concesso ad HBO una pausa e ha auspicando che il Nono Circuito possa far chiarezza in merito alla questione sul Primo Emendamento. Di fatto la cosa non viene trattata come un semplice contratto, ma come qualcosa il cui giudizio possa incidere sulla libertà di espressione.
Per i legali dell’Estate, il tentativo di HBO non sarebbe che l’ennesimo per riuscire a sottrarsi al giudizio per violazione contrattuale e rispondere davanti ad una giuria del proprio comportamento. La questione quindi, è destinata a far parlare di se ancora per molto tempo.