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KATHERINE JACKSON APPELLA DECISIONE GIUDICE

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Update 22 Agosto 2024

Mamma Katherine perde la causa

Dopo quasi due anni di controversie legali riguardanti il ​​patrimonio di Michael Jackson, un tribunale di Los Angeles ha emesso una sentenza a favore dei co-esecutori testamentari, respingendo le obiezioni in corso di Katherine Jackson in merito alla transazione riguardante la metà del catalogo musicale di Michael Jackson alla Sony Music.

Katherine, 94 anni, aveva ripetutamente contestato la decisione dopo che l’avvocato John Branca e il dirigente A&R John McClain (co-esecutori testamentari del patrimonio di Michael e fiduciari del Michael Jackson Family Trust) avevano ottenuto una prima sentenza favorevole lo scorso anno. La decisione aveva permesso loro di procedere con una vendita ipotizzata di oltre 600 milioni di dollari.

Nei documenti del tribunale depositati il 21 agosto, l’ultimo ricorso di Katherine Jackson è stato respinto. Il tribunale ha stabilito che le sue obiezioni “mancano di merito”, osservando come non fossero state sollevate in precedenza una volta approvata la transazione con la prima sentenza. Inoltre, secondo il tribunale la vendita non viola i termini del trust.

Niente da fare quindi per Katherine Jackson che ha tuttavia ancora la possibilità di presentare ricorso contro la decisione alla Corte Suprema della California, anche se le possibilità di ribaltare la sentenza sono praticamente ridotte al lumicino.

Update 26 marzo 2024

Mamma Katherine resta da sola?

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Il figlio di Michael Jackson, Bigi (Blanket), contesta in tribunale l’uso dei soldi dell’Estate da parte della nonna per finanziare la sua opposizione all’accordo da 600 milioni di dollari con Sony per metà del catalogo del re del pop.

Sembrerebbe che il più tranquillo dei figli di Jackson, Blanket, abbia portato la nonna in tribunale nel tentativo di impedirle di utilizzare i fondi del patrimonio di suo padre come parte di una battaglia legale che si annuncerebbe persa in partenza.

Bigi – il cui nome legale è Prince Michael Jackson III, ed è anche conosciuto come Blanket – avrebbe chiesto che a Katherine Jackson sia impedito di utilizzare i fondi dell’Estate per finanziare la sua battaglia legale contro gli esecutori testamentari e il loro intento di vendere parte del catalogo del padre.

Si prevede che l’accordo costituirà la più grande valutazione mai realizzata del patrimonio musicale di un artista, con fonti che lo valuterebbero tra 1,2 e 1,5 miliardi di dollari in totale (950 milioni di sterline – 1,19 miliardi di sterline).

Un tempo uniti nel tentativo di fermare la vendita, Katherine e Blanket avevano presentato le loro argomentazioni contro l’operazione, ma alla fine la corte si era pronunciata a loro sfavore, il che apparentemente aveva posto fine alla questione legale.

Partita che però non sembra voler perdere la matriarca di casa Jackson che “nonostante le spese e le scarse possibilità di successo, aveva deciso di presentare ricorso (appello)”.

La dichiarazione depositata in tribunale affermerebbe come l’accordo con Sony sia “di fondamentale importanza per Blanket, sia finanziariamente che personalmente”, tanto da spingere il più giovane dei fratelli ad abbandonare la controversia in tribunale.

Katherine aveva precedentemente detto alla corte che Michael non avrebbe mai voluto che il suo catalogo musicale fosse venduto. Ma dietro questa ostinazione, qualcuno maliziosamente sostiene, ci sarebbero alcuni esponenti della famiglia Jackson preoccupati che, una volta venuta a mancare mamma Katherine, svanirebbero tutti i vantaggi legati al “mantenimento” avuto finora, l’unica di fatto compresa nel testamento, insieme ai figli. Un “vitalizio” che, secondo le carte del tribunale, ammonterebbe ad oltre 50 milioni di dollari dalla morte di Michael nel giugno 2009.

Qualcosa suggerisce che ne vedremo ancora delle belle… speriamo solo che i soldi non arrivino ad inquinare anche i rapporti famigliari già precari di una delle famiglie musicali più famose d’America.

La mamma di Michael contro la vendita del catalogo del figlio

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In un recente sviluppo legale riguardante l’eredità del defunto Michael Jackson, gli esecutori testamentari hanno affermato che Katherine Jackson non possiede il potere di ostacolare un accordo significativo che hanno recentemente concluso.

Documenti legali forniti da Radar Online hanno rivelato che John Branca e John McCain, che hanno ricoperto il ruolo di esecutori testamentari dopo la morte di Jackson nel 2009, hanno esortato una corte d’appello della California a respingere l’ultima richiesta di mamma Katherine.

E’ noto a tutti come, in una schermaglia che dura da oltre un anno, Branca e McClain abbiano avuto un’accesa disputa con Katherine su un accordo altamente confidenziale. Gli eredi della fortuna di Jackson sono i suoi tre figli: Prince, Paris e Blanket. Una clausola nel testamento dell’icona della musica ordinava agli esecutori testamentari di garantire, allo stesso tempo, il benessere di Katherine per la sua vita.

Nei documenti depositati in tribunale, gli esecutori testamentari hanno scelto di mantenere riservate le specifiche del nuovo accordo ma prevedono che il suo potenziale potrebbe generare un profitto superiore a 400 milioni di dollari per l’Estate.

Contrariamente al risultato atteso, Katherine ha presentato una mozione costellata di ampie correzioni, invitando la corte a negare l’approvazione della transazione e il proseguimento dell’operazione.

Nella loro istanza alla corte, gli esecutori testamentari hanno, per contro, chiesto l’archiviazione delle apprensioni di Katherine, citando tutte le volte che questa si sarebbe opposta ad accordi che avrebbero di fatto generato milioni per L’Estate.

McClain e Branca hanno sottolineato, tra gli altri, il successo del film-concerto “This is It” che avrebbe portato un anticipo di 60 milioni di dollari e guadagni significativi per l’Estate, nonostante le obiezioni di Katherine al progetto.

Anche in questo ultimo caso, Katherine, ha espresso la sua disapprovazione e ha sottolineato il sostegno che ha ricevuto da Paris e Blanket.

Alla fine però, la corte si è pronunciata a favore della richiesta degli esecutori testamentari, ignorando la contestazione della madre di Michael. Il giudice ha così autorizzato McClain e Branca a procedere al perfezionamento dell’operazione.

Secondo l’ordinanza, “La transazione proposta è approvata e gli esecutori testamentari sono autorizzati e istruiti a intraprendere tutte le azioni necessarie per attuare la transazione proposta, incluso, ma non limitato, alla firma di tutti i contratti e all’adempimento di tutti gli obblighi richiesti dall’eredità.”

Katherine ha presentato un nuovo ricorso per annullare la sentenza.

La sua tesi si baserebbe su una clausola nel testamento di suo figlio che stabiliva come agli esecutori fosse vietato liquidare le partecipazioni di Jackson fino a quando non fossero state trasferite al “Michael Jackson Family Trust”, un trust in cui lei e i figli di Jackson sono designati come beneficiari.

Secondo il documento, “l’intenzione di Michael era chiarissima. L’Articolo III afferma, in un linguaggio semplice, che ‘l’intero patrimonio’ dovrà essere dato al Trust.” “La transazione proposta non cede l’intero patrimonio al Trust. Non cede la maggior parte del patrimonio al Trust. Non cede alcuna parte del patrimonio al Trust” secondo l’obiezione.

Le indicazioni di Katherine suggeriscono fortemente che l’accordo in discussione riguardi la recente transazione che prevede la vendita di una parte sostanziale del catalogo musicale di Jackson a Sony per 600 milioni di dollari. Questo importante accordo è venuto alla luce il 9 febbraio.

Nell’ambito del suo ricorso legale, l’avvocato che rappresenta Katherine ha presentato per la prima volta il catalogo musicale in un documento disponibile al pubblico. La decisione del giudice di successione si è basata sul concetto che se Michael avesse voluto esplicitamente escludere il catalogo musicale dalla vendita, avrebbe dovuto dichiararlo specificatamente.

Katherine ha sostenuto che Michael avrebbe espresso questa intenzione nel suo testamento nonostante l’interpretazione del giudice. Nella risposta recentemente presentata da McClain e Branca, essi avrebbero sostenuto che il testamento di Jackson concedeva loro completa autonomia per liquidare i suoi beni.

“Negli ultimi quattordici anni, gli esecutori testamentari hanno esercitato i loro poteri con straordinaria cura e straordinaria diligenza con risultati straordinari.” Come ha riconosciuto la corte di successione nella sua decisione riportata di seguito: “Ciò che era iniziato come nient’altro che debiti e sostanziali obbligazioni in corso è stato trasformato in un patrimonio da 2 miliardi di dollari”.

“Se Michael avesse voluto limitare il potere dei suoi esecutori testamentari di vendere le proprietà dell’Estate, avrebbe potuto dirlo. Invece, ha fatto il contrario: ha espressamente dato loro ‘pieno potere… di vendere’ le proprietà dell’Estate come “ritengono meglio.”

Gli esecutori testamentari hanno anche spiegato che alcuni beni non erano stati trasferiti al Trust a causa di una passata controversia fiscale con l’IRS. rivendicando il potere e l’autorità di vendere questi assets anche se fanno parte del Trust sottolineando come Katherine non avesse sollevato alcuna obiezione alle precedenti vendite dei beni del figlio da loro effettuate.

Di conseguenza, al giudice si chiederà di non tener conto delle istanze presentate da mamma Katherine sulla vicenda.

La storia continua…

Source: https://www.musictimes.com/articles/101276/20240309/michael-jackson-estate-legal-showdown-93-year-old-mother-over.htm

MJEstate acquisisce diritti su catalogo Family Stone in USA

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Gli avvocati dell’Estate di Michael Jackson hanno raggiunto un accordo con Sylvester Stewart per l’acquisizione dei diritti di proprietà in US del catalogo delle canzoni di Sly and the Family Stone.

L’intero catalogo include canzoni come “Family Affair”, “Dance To the Music”, “Everybody Is A Star”, “Hot Fun In The Summertime” e “Everyday People”, i loro sei primi successi primi in classifica.

L’Estate continua ad avere, fuori dagli Stati Uniti, il 100% del controllo sul copyrights di tutti i brani del gruppo.

“Sly and The Family Stone erano una forza dirompente e di cambiamento positivo, un messaggio al quale Michael ha sempre creduto. Ha sempre riconosciuto il talento di Stewart e la potenza delle sue parole e della sua musica, ecco perchè lui stesso prima ha acquistato il catalogo e noi oggi con MiJac seguiamo i suoi passi”

(John Branca, co-executors of The Estate of Michael Jackson)

JOHN BRANCA ALL’ASSOCIATED PRESS: “NONOSTANTE GLI ATTACCHI, MICHAEL VIENE ASCOLTATO IN TUTTO IL MONDO”

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John Branca, co-esecutore dell’Estate, fa il punto a dieci anni dalla scomparsa di Michael Jackson con l’Associated Press.

Dieci anni fa, John Branca e Michael Jackson hanno rinnovato la loro partnership che li ha portati entrambi a raggiungere nuovi eccellenti standards. Solo otto giorni più tardi, Michael sarebbe prematuramente scomparso. Eppure il suo ruolo nella vita di Branca sarebbe stato ancora più importante.

Branca ha rappresentato diverse stars, ma con il più grande intrattenitore di tutti i tempi ha potuto guidarlo attraverso i suoi momenti più importanti, inclusi la realizzazione del video di Thriller, il suo Bad Tour e l’acquisizione del catalogo delle canzoni dei Beatles.

“Michael ed io eravamo negli anni ottanta di fatto il team”, ha riferito John Branca in una recente intervista all’Associated Press dai suoi uffici di Los Angeles, dove ha potuto riflettere sul periodo dopo la morte di Jackson, l’enorme quantità di debiti che il cantante aveva lasciato, gli accordi che hanno riportato il suo nome al top dei bran di successo, e le sfide come quella recente del documentario “Leaving Neverland” che hanno cercato di incrinare e rovinare la reputazione dell’artista ancora una volta.

Dopo sette anni di sporadici contatti, Jackson ha riassunto Branca il 17 giugno 2009, mentre era impegnato nelle prove del suo imminente This Is It Tour. Branca era in vacanza in Messico quando ha ricevuto la telefonata che gli annunciava che Michael era morto all’età di 50 anni. E’ stato come se “si fosse scatenato l’inferno” riferisce il legale.

Giusto il tempo di rientrare di fretta negli Stati Uniti, Branca e i suo staff hanno controllato i caveau e ritrovato un testamento del 2002 nel quale Jackson l’aveva nominato co-esecutore insieme a John McClain lasciando ogni cosa alla madre Katherine, ai figli e in beneficenza. Sarebbe risultato l’ultimo testamento fatto da Jackson, con grande sorpresa di Branca e il disappunto della famiglia Jackson che praticamente veniva tagliata fuori da ogni pretesa monetaria e di controllo della sua legacy.

“E’ stato esaltante e scoraggiante allo stesso tempo” ha riferito Branca. “L’ho gradito, è stato come se ci fossimo riuniti in un certo senso, Sapevo che avrei potuto aiutare e sapevo che John avrebbe potuto dare una mano.”

E l’hanno fatto… Jackson aveva lasciato quasi 500 milioni di debiti e un’immagine ormai deteriorata nonostante l’assoluzione al processo per presunte molestie del 2005. Alla fine del 2016, l’Estate aveva incassato più di 1.3 billioni di dollari secondo i più recenti documenti fiscali disponibili.

“L’Estate è stata portata avanti incredibilimente bene, i numeri parlano da soli” riferisce Zack O’Malley Greenburg, editor di Forbes per quanto riguarda media ed entertainment. “Si è incassato praticamente più di qualunque artista vivente già da dopo la morte di Jackson”.

Gli esecutori l’hanno fatto con alcune mosse che includono la vendita del catalogo dei Beatles e di altre canzoni di proprietà ricavandone un enorme profitto, rinegoziando un faraonico accordo con Sony e producendo tre album postumi insieme all’ideazione di due spettacoli con il Cirque Du Soleil. E, mentre il compito sicuramente non è stato facile, Jackson ha lasciato loro una miniera d’ora tra musica e diritti da poter sfruttare e dai quali attingere.

“Stiamo parlando della popstar più amata del pianeta. Anche se fossimo stati dei geni come managers, non avremmo potuto ottenere gli stessi risultati con Tommy James and The Shondells”, ha risposto Branca con una risata.

Branca ha avuto il vantaggio di essere costruire un puzzle utilizzando il lavoro che lui stesso aveva costruito con Jackson tempo addietro, come il catalogo dei Beatles e l’accordo con Sony. “Non è stato uno che ha fatto pulizia” ribadisce Kennet Abdo, avvocato con esperienza delle maggiori Estates, inclusa quella di Prince, “E’ stato un architetto che ha traformato quegli accordi negli assets che hanno dato sostanza all’Estate”.

Inevitabilmente ci sono stati anche dei pasticci. In seguito alla morte di Jackson, un fiume di cause legali e accuse si sono palesate all’Estate, alcune legittime, altre veramente ridicole, ma tutte hanno dovuto ottenere l’attenzione necessaria davanti alla legge e hanno dovuto essere prese in considerazione seriamente.

“Abbiamo avuto diverse accuse di paternità che dichiaravano Michael essere il padre di diversi bambini. Poi c’è stato quel tizio che sostenenva
di aver scritto tutte le canzoni di Thriller e di Bad.”
ha aggiunto Branca.

Mentre occorreva negoziare tutte quelle istanza, nel frattempo ci si è imposti due obbiettivi: pagare i debiti di Jackson e ripristinare la sua immagine come artista.

“Dovevamo mostrare al mondo il vero Michael, il vero artista e non il fenomeno da baraccone che volevano i tabloid” Branca risponde.

Guardando al video delle prove di quello che sarebbe stato il tour di Jackson, la risposta è arrivata in fretta.

“Si può vedere il vero Michael, il grande intrattenitore nel pieno del controllo della sua arte, coordinare l’intera band, non solo un ragazzo da copertina.”

Il risultato è stato “This Is it”, il documentario scaturito dalle prove che ha incassato 261 milioni di dollari nel mondo al botteghino, diventando il concerto-documentario più remunerativo di tutti i tempi, e che ha riportato il valore di Jackson ai più alti livelli.

Branca in un primo tempo ha pensato che quello fosse il momento migliore rispetto ad un progetto dedicato a Jackson. “Ma, nel corso della gestione abbiamo avuto anche altre ottime intuizioni.”

Ci sono stati ovviamente anche dei piccoli passi falsi. Tre canzoni incluse nel primo album postumo hanno fatto nascere il dubbio nei fans che non fosse Michael a cantare nelle stesse. Branca sostiene come in realtà fosse Jackson, ma non avrebbero dovuto pubblicare qualcosa che avrebbe creato quel dubbio.

“Abbiamo fatto tutto diligentemente, abbiamo parlato con esperti musicologi, esperti della voce, abbiamo persino parlato personalmente con la persona che era stata accusata di cantare che ci ha detto “No, non l’ho fatto”… ma vista la reazione dei fan a quelle tre tracce, probabilmente è qualcosa che oggi non rifaremmo più.”

Ma una minaccia ancora più grande stava arrivando…

L’Estate fu presa alla sprovvista quando lo scorso gennaio Branca e il suo team vennero a sapere di “Leaving Neverland”, un documentario prodotto dal canale televisivo inglese Channel 4 e HBO che sarebbe stato presentato qualche settimana più tardi al Sundance Film Festival.

Riguardava due uomini, Wade Robsone e James Sfechuck, che avevano trascorso alcuni periodi con Jackson da ragazzini, i quali avevano già ribadito di non aver subito nessun genere di molestie in passato, ma che ora avevano cambiato versione puntando nuovamente il dito contro il cantante reo, secondo loro, di averli ripetutamente molestati in età puberale.

Entrambi i protagonisti, avevano sporto denuncia nel 2013 ma non avevano avuto soddisfazione dal tribunale. Oggi si trovano a dover fare appello e questa rappresenta una delle più importanti minacce legali che l’Estate è chiamata ad affrontare.

La risposta dell’Estate, che ha definito il documentario un insieme di falsità dichiarate da uomini in cerca di denaro, è iniziata lo stesso giorno in cui il film è stato annunciato, è rimasta persistente durante la messa in onda e ha incluso una causa contro la HBO.

Branca ha riferito di non aver mai considerato un approccio più smorzato alla cosa.

“Quando qualcuno non sta dicendo la verità, la nostra reazione immediata è quella di contrattaccare, perchè è sbagliato” ha precisato l’avvocato dell’Estate.

Il documentario ha ottenuto alcune minori cancellazioni della sua musica da alcune stazioni radio, ma nessuno reale contraccolpo che abbia, nel mondo, intaccato la popolaritò dell’artista.

“Ci sono così tanti accordi in piedi che poco importa che ci possano essere delle ricadute” sottolinea Greenburg, “E non sembrano aver avuto tutto questo grande effetto”.

Branca ha confermato che l’effetto è stato passeggero, “come una di quelle tempeste tropicali, è passato. Michael Jackson resta vivo e vegeto ed ascoltato ovunque nel mondo nonostante tutto.”

LINK ORIGINALE: https://www.apnews.com/d7717763d72a4195aededeed333cfe05